Con qualche piccolo accorgimento è infatti possibile sincerarsi sulla qualità dell'olio al momento dell'acquisto.

L'olio extravergine di oliva è sicuramente la tipologia più pregiata tra tutti gli oli alimentari.

L'olio di produzione italiana è generalmente abbastanza costoso, le nostre olive infatti hanno una resa media del 22%, che molto raramente raggiungono il 30%, contro, ad esempio al 50% delle olive spagnole.

Quindi quando si vuole acquistare lo straordinario olio italiano è ben diffidare da quelli venduti ad prezzo troppo basso.

Il primo indizio di qualità e serietà del produttore sono le bottiglie a prova di luce in vetro scuro o protetto da carta stagnola: l'olio infatti soffre l'effetto dei raggi ultravioletti.

Tutti gli oli extravergini sono spremuti a freddo, quindi a temperature inferiori a 28 gradi, quindi l'indicazione in questo caso non è molto utile.

Lo stesso discore può valere per l'acidità, il cui limite massimo è severamente imposto dalla legge.

La presenza di eventuali sedimenti sul fondo della bottiglia non sono necessariamente sospetti o sintomi di bassa qualità: l'olio non filtrato ad esempio tende a far precipitare le particelle  presenti in modo naturale.

In ogni caso a temperature basse l'olio può cristallizzare, quindi è il caso di diffidare solo se il fondo rimane anche dopo aver portato la bottiglia a temperatura ambiente: indica che probabilmente le olive non erano perfette e l'olio risulterà mal riuscito.

È buona norma infine controllare con accuratezza le indicazioni presenti nell'etichetta per accertarsi che si tratti di olio a denominazione di origine oppure di olio le cui olive provengono da altri paesi del Mediterraneo e in Italia viene effettuata solamente la lavorazione.